Rosso Conero

La storia:
la DOC Rosso Conero è stata riconosciuta nel 1967 e successivamente modificata nel 2004 con l’immissione della DOCG Rosso Conero Riserva . Nasce da uve coltivate esclusivamente sulle dorsali del monte Conero, che si affaccia direttamente sul mare Adriatico.
Il Rosso Conero è il vino nella Regione Marche di cui troviamo più cenni storici. : la leggenda più antica ci racconta che il monte Conero sia l’ultimo scoglio emerso rimasto dell’antica Adria, una specie di Atlantide ora sprofondata. Troviamo traccia di questo vino già all’epoca dei monasteri Benedettini : sui documenti ritrovati i monaci parlano esplicitamente di cure fatte con del “nettare ricavato da un particolare sistema in cui venivano utilizzatele uve coltivate sul monte Conero”. Andrea Bacci, medico di Papa Sisto V, in un libro del 1596 fa un gran parlare dei vini del Conero. Riferimenti poetici più recenti li troviamo dal recanatese Giacomo Leopardi, che in alcuni suoi scritti meno conosciuti parla del vino e dell’ubriachezza e fa riferimento ai vini prodotti sulle pendici del monte Conero.

Il vitigno:

Per il Rosso Conero viene utilizzato il Montepulciano, che qui trova il suo habitat ideale, in misura non inferiore all’85% con l’aggiunta per un massimo del 15% di Sangiovese.
La zona di produzione: Comprende la regione del monte Conero e più precisamente i comuni di Ancona, Offagna, Camerano, Sirolo, Numana, parte di Castelfidardo e Osimo : sono tutti situati nella Provincia di Ancona e si possono visitare percorrendo la nota strada del Rosso Conero.

Le proprietà organolettiche:
Persistenza aromatica e grande fruttato al palato sono le principali caratteristiche del vino Rosso Conero. Il colore è rubino intenso dalle sfumature violacee in età giovane e passa a toni più maturi , granati ed aranciati con il passare dell’affinamento, che può protrarsi anche oltre i 10 anni. La pungente tannicità che si avverte se consumato entro il primo anno si sposta ad una piacevole morbidezza con il passare del tempo. Strutturato e corposo, il Rosso Conero si fa notare per la sua iniziale vinosità che volge alla frutta, quasi confettura, con il trascorrere degli anni. Secco, asciutto e complesso, ha una grande sensazione pseudo-calorica dovuta alla bassa resa per ettaro delle uve , alla conformazione del terreno unita e all’esclusivo microclima presente nel promontorio del Conero.

Abbinamenti consigliati:
Se bevuto entro i primi anni di vita si accosta molto bene a piatti succulenti a base di carni bianche e pollame arrostito, formaggi di media stagionatura ma anche a piatti più profumati ed aromatici. Nelle annate più vecchie si abbina meglio a piatti con una struttura e succulenza maggiore : fiorentine alla brace, stufati, brasati, cacciagione o selvaggina, grandi primi di carne (pappardelle al cinghiale per esempio).

Come servirlo:
Il Rosso Conero va servito alla temperatura di 18°C su bicchieri bordolesi di medie dimensioni, avendo cura di decantare il vino per le bottiglie con affinamento più lungo.
La resa massima di uva ammessa per la produzione del vino Rosso Conero non deve essere superiore a 13 tonnellate per ettaro in coltura specializzata.
 A tale limite, anche in annate eccezionalmente favorevoli la resa dovrà essere riportata, purché la produzione globale del vigneto non superi del 20% il limite medesimo.
Fermo restando il limite sopra indicato, la resa per ettaro a coltura promiscua deve essere calcolata, rispetto a quella specializzata, in rapporto alla effettiva superficie coperta dalla vite.
La resa dell’uva in vino finito non deve essere superiore al 70%. Qualora si superi il limite sopra riportato, ma non il 75%, la eccedenza non avrà diritto alla denominazione di origine controllata; oltre il 75% decade per l’intero quantitativo prodotto il diritto alla denominazione di origine controllata.

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